Descrizione Progetto

BACK TO LAND

Esposizione realizzata nell’ambito di Mediaterrae Aemilia. Esperienze di ruralità futura

Quando: Dal 21 maggio al 4 luglio

Dove: Spazio Gerra

Giorni di apertura: Venerdì, Sabato, Domenica

Ore: Dalle 10 alle 20

Evento gratuito senza obbligo di prenotazione

Ruralità, utopia, sogno di un ritorno alla terra e di un tipo di vita differente da quanto siamo abituati a vivere, che può forse in un futuro prossimo trasformarsi in realtà, diventano spunti di riflessione per le produzioni da commissionare agli artisti. Il sogno di una vita maggiormente a contatto con la natura, distante dalle difficoltà e dagli stress endemici alle caotiche dimensioni urbane, il sogno di una modernità rurale che parrebbe essere sempre più a portata di mano anche se non ancora sufficientemente identificata. Considerazioni e prospettive che assumono un peso maggiore in questa difficile attualità scossa dalla pandemia, circostanze che stanno spingendo tantissime persone a considerare appunto stili di vita alternativi.

Mostra a cura di: Stefania Carretti, Alessandro Esposito, Lorenzo Immovilli e Leandro Pisano

Opere di: Gianluca Abbate – Terra ignota, Martin Baraga – Bereza, Annamaria Belloni – Supernatura, DEM –  STELA, Caspani/ Cordaro/Immovilli – 8562km


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Ascolta il podcast dedicato alla mostra

Un podcast a cura di Lorenzo Immovilli

https://alimentaricult.it/Back-to-Land 

Lasciati accompagnare nella visione della mostra, gli artisti raccontano i loro lavori in un podcast.

TERRA IGNOTA – Gianluca Abbate 

Applicazione AR per smartphone

Nel passato, i cartografi usavano il termine “terra ignota” per indicare i luoghi ancora da esplorare, aggiungendo la locuzione latina  “HIC SVNT DRACONES” (qui ci sono i draghi) a significare che spaventose creature abitavano l’ignoto. 

Ora che ogni parte del mondo è stata digitalizzata e che i confini della terra sono osservabili sugli schermi dei nostri dispositivi ad altissime risoluzioni, nuove terre da esplorare emergono misteriose dalla relazione tra la tecnologia, le strutture della società capitalistica e la nostra immaginazione e creatività.

Le isole di Fortnite o le città videoludiche in generale, rappresentano delle psicogeografie contemporanee la cui deriva può portare alla scoperta di terre incantevoli ma anche all’incontro con pericolose fiere.

L’opera TERRA IGNOTA attraverso l’uso della realtà aumentata si pone al confine tra il mondo conosciuto/reale e l’ignoto/virtuale. L’uso dell’applicazione permetterà allo spettatore di osservare la realtà circostante ibridarsi con forme vegetali e animali digitali che, attraverso lo schermo dello smartphone, si impossesseranno in maniera randomica dello spazio circostante o del proprio corpo.

L’intento dell’opera è quello di proporre un’esplorazione del quotidiano straordinaria dove le atmosfere naturali/digitali della realtà aumentata sono in grado di sfidare la nostra percezione del quotidiano, di generare stupore e di portare lo spettatore ad una ridefinizione di quei legami atavici che uniscono da sempre l’uomo alla natura e alla terra.


BEREZA – Martin Baraga

Installazione audio/video

La betulla (“bereza”) è comunemente noto come l’albero slavo. Basti pensare solo alle sue immense distese nel paesaggio russo o nelle aree montane dei Carpazi o delle Alpi. Il lavoro presentato da Martin Baraga in occasione dell’edizione 2021 di “Fotografia Europea” mira ad esplorare fenomeni poco conosciuti di questa pianta. Ogni primavera, la betulla inizia a produrre un succo che inizia a colare lentamente nelle sue vene. Ciò si traduce in uno straordinario fenomeno udibile, che corrisponde a una sorta di pianto. Ed è proprio sui suoni della betulla che si costruisce questa installazione, attraverso la realizzazione di un ambiente sonoro multicanale che ne riproduce il pulsare. 

“Bereza” è anche un riferimento al film Akira Kurosawa “Dersu Uzala”, una storia dell’uomo nella Taiga che diventa tutt’uno con la natura. Oggi, in tempi in cui siamo diventati tutt’uno con gli ambienti tecnologici e soprattutto nella società isolata post-pandemica, il protagonista del film sembra chiederci: come può vivere l’uomo in una scatola? 

“Bereza” è un lavoro di ricerca sugli aspetti sonori di quest’albero: esso è basato su una serie di registrazioni effettuate in diverse foreste di betulla, esattamente nel momento in cui, in primavera, le betulle “gridano”. Si tratta di un’installazione che sviluppa un ambiente sonoro multicanale le cui risonanze si rivelano anche sotto forma di visualizzazione luminosa. Il suono riprodotto si interseca con una composizione video che riecheggia lo spazio naturale in cui la betulla nasce e celebra il suo ciclo vitale.


SUPERNATURA – Annamaria Belloni

Mostra fotografica

Supernatura è un racconto a tratti visionario sul difficile e controverso rapporto della natura con l’uomo contemporaneo, dove l’essere umano, nel tentativo secolare di sottometterla e di sfruttarla sempre di più (senza pensare a quale costo), sta perdendo il reale contatto con essa, rischiando di rimanere travolto, sia dalla sua furia quando le manca di rispetto, che dalla sua bellezza, sia essa maestosa, o solo sussurrata. 

La natura si sta quindi riprendendo i propri spazi, entrando negli ambienti cittadini e nelle nostre case, quasi fosse consapevole del fatto che la fauna, ma soprattutto la flora, comunque, (ci) sopravviverà.


STELA – Dem 

Mostra fotografica

Di carattere pre-tecnologico l’installazione di DEM (Marco Barbieri), artista urbano, che a partire da materiali ritrovati in natura costruisce un oggetto a metà tra un totem, una maschera, un rifugio, quasi a voler esorcizzare fenomeni che, soprattutto in questo anno, non riusciamo a spiegarci. Un lavoro che prende le mosse dall’apparizione di un genius loci che l’artista tenta magicamente di materializzare, nella consapevolezza che “solo stando più a contatto con la natura, vivendola, riusciamo comprenderla meglio, a farne parte e quindi, speriamo, anche a far sì che ci protegga perché noi cerchiamo di proteggerla”.

L’installazione sarà accompagnata dalle fotografie raffiguranti le maschere ancestrali realizzate dall’artista.

8562 KM – BACK TO LAND – Caspani/Cordaro/Immovilli

Installazione sonora

“Prendere coscienza di quanto i nostri gesti quotidiani siano fondamentali per contribuire in modo concreto alla salvaguardia del pianeta”.

È una cosa che spesso ripetiamo ma che rimane ugualmente difficile da trasformare in rigorosa norma comportamentale.
L’installazione 8562 Km – Back to Land è un istruttivo viaggio sonoro finalizzato alla divulgazione dei più fondamentali principi del consumo e della depurazione degli scarichi domestici. Realizzata utilizzando registrazioni audio eseguite con microfoni ad alta definizione presso gli impianti del Gruppo Iren: Sorgente Gabellina, Centrale Idrica Reggio Est e Depuratore di Mancasale.

L’installazione è stata allestita con impianto di diffusione in surround.  8562 Km è frutto della collaborazione fra Spazio Gerra e EduIren.